Inizio a suonare la chitarra all’età di 12 anni quasi per caso.
Ricevo l’invito da una signora (della quale porto con me un bellissimo ricordo) a portarmi a casa una chitarra classica che teneva in casa assieme a un prontuario degli accordi.
Qui iniziò tutto….
Da subito capii che la musica era una “cosa” che avevo avuto sempre dentro. Infatti porto con me bellissimi ricordi delle vacanze al mare con la mia famiglia da bambino. Restavo sempre folgorato dalle persone che suonavano uno strumento e non perdevo occasione (sono una persona molto timida ma non in quelle occasioni) ad avvicinarmi ai musicisti e agli strumenti e talvolta anche a provarli. Ricordo ancora quando fui invitato (avrò avuto 6/7 anni) da un ragazzo a sedermi alla batteria. Era un tardo pomeriggio di un giorno d’estate sulla riviera adriatica. Al bagno che frequentavo spesso e volentieri facevano musica dal vivo. Dopo essermi piazzato in fianco al batterista in religioso silenzio, fui invitato da lui a sedermi sullo sgabello con la frase:
“tieni le bacchette”
Iniziai a suonare un 4/4. Nel frattempo arrivò mia madre che mi disse:
“Massimo cosa fai seduto li, lascia stare i ragazzi!!!”
Il batterista scoppio a ridere e disse:
“Ma signora suo figlio suona la batteria, sta frequentando delle lezioni?” e mia madre:
“ma va, no no!! Andiamo Massimo!!!”.
Insomma per me era tutto normale. La batteria fu il primo amore e ancora oggi mi diverto tantissimo a suonarla coma anche il basso, il pianoforte, insomma tutti gli strumenti tranne il canto, sono stonatissimo!!!
Restai “silente” fino appunto a 12 anni quando, una volta in possesso di una chitarra classica, inizia a strimpellare con amici e per fortuna nel mio paese eravamo in tanti.
Insomma per farla breve, in pochi anni, non ancora patentati, si andava già a fare delle piccole serate accompagnati dai genitori.
Fino a 24 anni mi dedico ai live con una formazione in particolare, i Vietato Vietare (cover 360°), facendo una quantità di date che neppure io ricordo. Una palestra musicale che mi formò in diversi ambiti sviluppando una passione smodata verso il suono della chitarra elettrica in particolare. Facevo spola tra Castellucchio (mio paese di nascita) e i negozi di musica (Girotto, Giovannelli, Cavalli, Musical Box, ecc) in cerca di qualsiasi cosa che mi potesse dare il “suono della mia vita”. Capii solo qualche anno dopo che il suono stava da un’altra parte…
Finita l’avventura nella cover band entro a far parte degli Auticada (Pro-Rock Sinfonico) dove conosco il pianista Massimo Pirotti con cui condividerò tanti anni di musica. Nello stesso tempo mi decido a frequentare seriamente lezioni di chitarra. Qui conosco Alex Stornello col quale daremo inizio alla realtà didattica chiamata MMI (Modern Music Institute) Mantova, o meglio Castellucchio. Questa è stata la prima sede MMI in Italia, da qui tutto è partito. Come ricordiamo spesso con Alex, in quell’appartamento al secondo piano in centro a Castellucchio partirono i “moti carbonari” con il sogno di creare una didattica mai vista fino a quegli anni.
Per circa dieci anni accantono l’attività live per dedicarmi all’insegnamento e alla direzione dell’MMI Mantova.
In questi anni ci fu un evento che risultò per me una chiave di svolta. Venni invitato a preparare una serata tributo ai Pink Floyd e se pur snobbandola un pochetto, mi cambio la vita. In poche parole feci pace con me stesso e con la mia passione per la musica. Smisi con le ambizioni da Guitar Hero (non era e non è per me) dando spazio alla chitarra e al suo suono. Riscoprii il mio interesse smodato per la musica pop (complici le mie sorelle che ne abusavano nelle loro crisi adolescenziali), per quelle parti di chitarra che si sentono a malapena, non difficili tecnicamente ma che se mancano senti la differenza. Capii il taglio netto tra tecnica e tecnica esecutiva, prediligendo la seconda fino alla maniacalità. Insomma in poche parole da gli amori forgianti dei mie 18 anni (EVH, Vai, Satriani) mi ritrovai a fare i conti con 3 note "in croce", tecnicamente semplicissime ma con un valore intrinseco inestimabile.
Come mi disse il mio Amico Marco Sattin, Socio Fondatore dell’Officina Lab and Sound che ospita MMi Mantova e colui che mi fece la proposta per la tribute ai Pink Floyd (al quale sarò grato a vita), al termine di una fantastica serata al Teatro Palabam di Mantova:
“quando attacchi con le tre note iniziali dell’assolo di Comfortably Numb, arrivano al cuore così!!!” Battendosi il pugno sul petto.
Ecco, ero riuscito a trasmettere emozioni, avevo capito l’incommensurabile valore di questa “cosa”.
A questo punto, raccogliendo tutte queste esperienze:
- passione per i Guitar Hero della mia adolescenza,
- tanti anni nelle cover band,
- la passione per il suono della chitarra degli effetti e dell’amplificazione,
- lo studio affrontato con Alex Stornello,
- svariati progetti con svariati musicisti,
- dall’amore per la chitarra acustica che accompagna una bella voce (grazie Luisa Malaspina),
e da tutte una serie di esperienze che farei fatica a raccogliere in maniera ordinata nella mia mente,
sono arrivato qui,
innamorato ancora di più di questa forma d’arte…
che tanto mi ha tolto
ma che tanto mi ha dato.
Massimo